Il territorio viene indicato sulle vecchie carte nautiche con il nome di Figari, toponimo che ancora oggi riecheggia nella nomenclatura locale: Capo Figari, il promontorio che sovrasta il paese e l’isola di Figarolo, un tavolato calcareo che fronteggia la costa.
Figari a suggerire la caratteristica di un luogo rigoglioso di piante di fico. La toponomastica Golfo degli Aranci compare per la prima volta in una carta redatta dai cartografi piemontesi nel 1839, per indicare il golfo a nord-est di Terranova (Olbia), nella subregione della Gallura.
Sono diversi i tentativi di spiegare il motivo che ha portato i Piemontesi a designare il territorio con questo appellativo. Alcuni più realistici, come il frutto di un’interpretazione errata della lingua che lo vorrebbe tradotto da Golfu di li Ranci (il nomignolo con cui i Galluresi segnalavano il golfo ricco di granchi) o la derivazione da Sos Aranzos, nome di una delle spiagge del litorale; o ancora Golfu di li arrangi, sempre proveniente dal dialetto gallurese, ovvero un golfo protetto dove poter “arrangiare” le navi in avaria. Altri più leggendari, tramandati oralmente, come la teoria secondo cui una mattina di un tempo lontano e non specificato, fu il naufragio di un’imbarcazione con un carico di arance a suggerire ai pastori locali il termine “Golfo degli Aranci”.
Le origini
Il territorio è stato frequentato sin dall’età nuragica, ipotesi testimoniata dalla presenza di un pozzo sacro (Pozzo Milis) risalente al II millennio avanti Cristo e considerato uno dei più importanti in Sardegna; e dal rinvenimento, nelle acque fronte costa, di alcuni reperti archeologici datati III secolo avanti Cristo. Anche sull’Isola di Figarolo sono visibili, ancora oggi, tracce del passaggio dei popoli fenici, poi punici e infine romani. Ma la lingua di terra a nord-est della Sardegna inizia ad essere abitata da una comunità solida a fine ‘800, quando alcune famiglie di pescatori originarie di Ponza, Ventotene e Pozzuoli decisero di emigrare dalle proprie terre, richiamati dalla ricchezza della fauna marina. Prospera di crostacei, coralli e aragosta, quella costa diventa presto luogo ideale per costruire un villaggio di pescatori.